Secondo trimestre 2016: l’andamento dei protesti in Italia
Il 2016 si è concluso, secondo il Cern, con dati positivi rispetto alla situazione dei protesti e dei tempi di pagamento: il numero di persone e aziende che necessitano di un conto corrente per protestati continua timidamente a diminuire. Si rafforza quindi il trend osservato nei primi tre mesi dell’anno, segnale del processo di normalizzazione post-crisi delle abitudini di pagamento delle imprese. Ecco alcuni dati:
“Tra aprile e giugno 2016 sono state protestate 10,4 mila società, il 23% in meno dello stesso periodo del 2015: è il dodicesimo calo consecutivo, che ha portato il numero di protestati ad un nuovo minimo. La riduzione ha riguardato tutti i settori e le aree del Paese, con performance particolarmente positive nelle costruzioni (-26,4%) e nelle regioni del Mezzogiorno (-25,3%).”
Qui ben rappresentato dal grafico sottostante

Dello stesso avviso è Payline, le cui analisi confermano una tendenza positiva rispetto alle imprese italiane:
“…hanno saldato le proprie fatture in media in 73,1 giorni, 1,1 meno del 2015 e il dato più basso dall’inizio del 2012. Mediamente i ritardi si attestano a un minimo di 15,4 giorni (-1,4 su base annua). In aumento invece i giorni concordati in fattura, a 57,7 giorni (+0,3).”
e ancora, riguardo ai tempi di pagamento:
“…si è verificato un accorciamento dei tempi di pagamento, accompagnato da una maggiore puntualità delle imprese, con la percentuale di società che paga nei tempi al livello massimo dal 2012 (46,6%) e quella di gravi ritardi ai livelli minimi (6,7%).”
Dati sicuramente positivi che però non devono illuderci che la situazione sia rientrata. Purtroppo le persone che hanno bisogno di un conto per protestati affidabile e sicuro, sono ancora molte. Con il nostro servizio sappiamo di poter dare una soluzione efficace al loro problema e di poter permettere loro di continuare a lavorare e a vivere serenamente.