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È possibile aprire un conto corrente non pignorabile?

Gestire le proprie finanze quando si hanno debiti pendenti è una sfida complessa. Il timore di vedersi bloccare il conto corrente da un giorno all’altro getta un’ombra sulla propria serenità e sul proprio futuro, soprattutto se si è già segnalati come cattivi pagatori o si risulta iscritti al registro protesti. 

Chi si trova in situazioni simili, generalmente, cerca subito una via di fuga per tenere quanto più possibile lontano il rischio di pignoramento. Ma spesso si commettono importanti errori di valutazione dovuti alla fretta. 

La prima idea è quasi sempre quella di aprire un conto corrente non pignorabile che protegga i propri risparmi e garantisca continuità nei pagamenti. Ma è davvero così? In questo articolo risponderemo a tutte le tue domande, sfatando falsi miti e presentandoti soluzioni pratiche e legali per tutelare i tuoi fondi.

Cosa significa ‘conto non pignorabile’: verità e falsi miti

L’espressione “conto corrente non pignorabile” è spesso fraintesa, quasi fosse una scorciatoia per sfuggire al Fisco.

In Italia non esiste un conto totalmente impignorabile: se ci sono i presupposti, i creditori possono richiedere il pignoramento del conto corrente del debitore in qualsiasi momento, anche se si dovesse trattare di un conto con saldo pari a zero.

Se è vero che non esiste un conto totalmente non pignorabile, però, è anche vero che la legge prevede dei limiti al pignoramento, volti a tutelare il debitore ed evitare che rimanga completamente senza fondi per il proprio sostentamento. 

Le diverse limitazioni dipendono dalla natura delle somme depositate sul conto (stipendi, pensioni, indennità). Per cui, se si è a rischio pignoramento, l’approccio corretto è conoscere bene questi limiti, informarsi e tenersi lontani dai falsi miti. 

Quando un conto non può essere pignorato? Casi previsti dalla legge

Ecco i principali limiti alla pignorabilità del conto corrente, secondo quanto previsto dalla legge. 

  1. Assegno sociale e indennità di invalidità: somme non aggredibili in nessun caso.
  2. Stipendi e pensioni: gli importi accreditati prima del pignoramento restano disponibili fino a una volta e mezza la quota dell’assegno sociale; sugli accrediti successivi al pignoramento può essere trattenuto al massimo un quinto delle somme versate a titolo di stipendio o pensione. 
  3. Conti cointestati: pignorabile solo la quota del debitore.
  4. TFR: se presso il datore di lavoro è pignorabile entro un quinto; se già versato sul conto può essere protetto se se ne dimostra la natura.
  5. Crediti alimentari: pignorabili solo nei limiti stabiliti dal giudice.

Per quanto riguarda le somme presenti sul conto non soggette al pignoramento, queste possono essere usate dal debitore senza alcun impedimento.

Quali conti non si possono pignorare (e quali invece sì)

Come abbiamo già visto, a parte i limiti previsti dalla legge, nessun conto può essere considerato totalmente impignorabile.

  • Un conto ordinario, seppure in rosso, può essere sempre soggetto a pignoramento. 
  • Un conto in cui confluiscono pensione o stipendio è allo stesso modo pignorabile, anche se parzialmente protetto nei limiti sopra indicati. 
  • I conti cointestati sono pignorabili nel limite delle somme appartenenti al debitore.
  • Un conto estero può essere pignorato, seppure con maggiori complessità procedurali. 
  • Anche strumenti come carte prepagate Postepay, carta conto con IBAN e giacenza e conto PayPal rientrano nell’ambito del pignoramento, perché costituiscono depositi disponibili al titolare, seppure in forma diversa e più difficili da aggredire.

L’impignorabilità riguarda, dunque, soltanto quei conti correnti in cui vengono versate esclusivamente somme di denaro che abbiano una finalità assistenziale e previdenziale: 

  • pensioni di invalidità;
  • assegno di accompagnamento;
  • bonus emergenziali; 
  • rendite da assicurazioni sulla vita. 

Come aprire un conto non pignorabile (o più sicuro)

Abbiamo a questo punto sfatato il mito del “conto corrente non pignorabile”. Ma rimane una questione molto importante da affrontare: come proteggere i propri risparmi da questa procedura legale così aggressiva? 

L’obiettivo principale è rendere il proprio conto corrente più sicuro. Vediamo insieme alcune buone pratiche:

  • Separare le entrate. È molto importante non far confluire nello stesso conto corrente accrediti di natura diversa e mantenere così una giacenza essenziale: ad esempio, sul conto in cui ricevi pensione o stipendio, evita di far arrivare altre somme di denaro. Questo perché, in caso di pignoramento, la banca sarebbe legittimata a bloccare l’intero saldo.
  • Privilegiare sempre pagamenti tracciabili e documentati per poter dimostrare in qualsiasi momento la destinazione e la provenienza delle somme presenti.
  • Usare una carta conto solo come strumento operativo. La carta conto è equiparata a un vero e proprio conto con IBAN e quindi può essere pignorata. Per questo motivo è consigliabile utilizzarla solo per le spenditeese quotidiane o i prelievi necessari, evitando giacenze elevate.

Dove aprire un conto corrente non pignorabile (Italia o estero?)

I conti aperti in Italia sono registrati all’Anagrafe dei Rapporti Finanziari e, quindi, facilmente rintracciabili dai creditori.

E i conti esteri? A differenza di quanto si pensi, un conto estero non è da considerarsi impignorabile. All’interno dell’UE i creditori e l’Autorità fiscale possono attivare procedure di pignoramento internazionali. Esistono, infatti, degli accordi tra i vari stati che consentono a ciascuno di essi di ricevere informazioni sui conti detenuti all’estero dai propri cittadini (e questo vale anche per i cosiddetti ex “paradisi fiscali”).

Dunque, i conti esteri vanno sempre dichiarati al Fisco per non incorrere in pesanti sanzioni o procedimenti penali. Va comunque specificato che i conti esteri sono più difficili da raggiungere per i creditori proprio perché non iscritti all’Anagrafe dei Rapporti Finanziari. Inoltre, le procedure per il pignoramento di conti esteri sono più costose. 

Come proteggere il proprio conto dal pignoramento legalmente

La prevenzione è decisiva. Ecco alcune azioni preventive legali fondamentali che potrebbero evitarti diversi grattacapi: 

  • In caso di cartelle esattoriali scadute o debiti pendenti, è consigliabile valutare tempestivamente la richiesta di rateizzazione del debito per diluire i pagamenti. 
  • Il saldo e stralcio è un’altra valida alternativa in caso di gravi difficoltà economiche. Consiste in un accordo tra debitore e creditore, in cui il primo si impegna a pagare una somma inferiore rispetto a quella originariamente dovuta. 
  • Se la procedura di pignoramento è già stata avviata, ma il debitore rileva delle irregolarità dimostrabili, allora può opporsi al pignoramento e richiederne l’illegittimità.

Posso aprire un conto se sono segnalato al CRIF o protestato?

Assolutamente sì: cattivi pagatori, segnalati al CRIF/CAI e iscritti al registro protesti possono aprire un conto corrente, la legge italiana non lo impedisce.

Purtroppo, però, la maggior parte delle banche rifiuta loro la richiesta di apertura di un nuovo conto corrente. Gli istituti bancari, infatti, vogliono evitare di incorrere nel rischio di insolvenza rappresentato da questi soggetti. 

Come comportarsi quindi? Per fortuna, esistono dei prodotti dedicati a cattivi pagatori e protestati. Si tratta di conti correnti per protestati, appositamente progettati per permettere a chi vive particolari difficoltà finanziarie di riprendere in mano la gestione delle proprie finanze, a piccoli passi, e lasciarsi alle spalle la sofferenza legata alla condizione di protesto.

Come GF Financial Service può aiutarti

Noi di GF Financial Service abbiamo una lunga esperienza nell’offrire ai nostri clienti diverse soluzioni per ristabilire la propria reputazione creditizia dopo un protesto o una segnalazione e riprendere in mano la gestione delle proprie finanze in totale tranquillità.

In particolare, se stai valutando l’apertura di un conto corrente all’estero per salvaguardare i tuoi risparmi dal rischio pignoramento, possiamo offrirti un valido supporto e guidarti passo passo. 

Avrai la possibilità di aprire il tuo conto corrente estero nel massimo rispetto della legge e in tempi brevi, e potrai usufruirne in totale tranquillità per: 

  • mettere al sicuro le tue somme di denaro; 
  • pagare i tuoi fornitori internazionali; 
  • lavorare e investire all’estero.

Le nostre soluzioni estere risultano molto più difficili da pignorare: eventuali procedure esecutive richiedono tempi lunghi e costi elevati per i creditori. Questo rappresenta un ulteriore livello di protezione per chi desidera mettere al riparo i propri risparmi.

FAQ

Qual è il conto non pignorabile?

Non esiste un conto totalmente non pignorabile, ad eccezione di alcuni specifici casi previsti dalla legge: conti correnti in cui vengono versati solo ed esclusivamente pensioni di indennità, bonus emergenziali, rendite da assicurazioni sulla vita, assegni di accompagnamento.

Come proteggere il conto corrente dal pignoramento?

Bisogna agire tempestivamente: rateizzazione e saldo e stralcio sono due possibili soluzioni per aggirare il rischio di pignoramento.

Ricordiamo che GF Financial Service si occupa dell’apertura di conti correnti che permettono sin da subito di incassare crediti e pagare fornitori, gestendo stipendi e pensioni per ristabilire immediatamente una normale operatività finanziaria. Inoltre, GF Financial Service offre un’analisi completa di merito creditizio, esaminando la posizione del cliente presso tutte le centrali rischi e fornendo un resoconto chiaro su ogni passo necessario per il ritorno alla regolarità finanziaria. Con strumenti e supporto adeguati, anche le situazioni più complesse possono essere risolte con successo.