Skip to main content

Il protesto per assegno smarrito o rubato

Sono molte le cause che portano alla levata del protesto, e tra queste, anche se suona strano, c’è anche l’assenza dell’assegno per furto o smarrimento. Anche questi fatti portano al protesto dato che per legge si procede alla pubblicazione nell’elenco dei protesti indipendentemente da quali sono le ragioni del mancato pagamento. Del resto il compito del protesto è proprio quello di ufficializzare l’assenza, da parte del creditore di vedersi adempiere a ciò che gli spetta.

Cosa succede se si viene a meno del titolo

L’assegno infatti è esistente, è stato emesso ed in loro assenza cartacea per qualsiasi motivo, compreso il furto o lo smarrimento, il correntista dovrà in maniera più celere possibile, sporgere denuncia di quanto accaduto alle autorità e consegnare alla Banca una copia della denuncia stessa. La Banca quindi nell’immediato della ricezione della denuncia dovrà procedere al blocco del titolo o dei titoli e iscriverli al PASS del C.A.I (Central, Alarm, Interbank). Quindi, dopo tali operazioni, se i titoli venissero presentati per il pagamento, la banca dovrà procedere a farli protestare dichiarando come causale che l’assegno è stato denunciato per smarrimento o furto. La Banca dovrà effettuare la stessa procedura anche se, i titoli presentati, presentano una firma dubbia o riconducibile a quella depositata dal correntista.

Presentare il titolo all’incasso è del tutto legittimo

Il protesto di un assegno perso o soggetto a furto, che viene presentato all’incasso, è comunque ritenuto un atto assolutamente legittimo. Tuttavia, se la denuncia da parte del titolare del conto è stata sporta in maniera veloce e trasmessa alla banca, quindi prima che l’assegno è stato presentato, si può verificare anche che il conto corrente sia provvisto della liquidità per adempiere al pagamento o che la firma sia conforme a quella del titolare del titolo, ma la banca può muoversi solo in un senso: levare il protesto. Infatti, oltre alla mancanza dei fondi nel conto corrente relativo al titolo, la levata di protesto può essere effettuata anche per questa causa.

Cancellare il protesto

Purtroppo in molti ambienti non é fatta distinzione tra i motivi di protesto e quindi c’è la possibilità che si finisca nella lista di cattivi pagatori anche se i motivi che hanno portato al protesto non hanno nulla a che vedere con questo. Ma il debitore può richiedere la riabilitazione, è possibile essere cancellati definitivamente dal RIP e fare in modo che la propria reputazione non venga lesa, e tornare come se quel protesto non fosse mai esistito.

Come procedere per liberarsi dal protesto

Dopo un anno dalla levata di protesto, il debitore che ha provveduto al pagamento dell’assegno, può richiedere la riabilitazione e successivamente la cancellazione dal Registro Informatico. Per fare la richiesta si dovranno compilare dei moduli appositi , allegare il titolo preso in causa, l’atto relativo al protesto, la ricevuta valida e completa dell’avvenuto pagamento. Per completa si intende comprensiva anche di eventuali interessi. Per procedere è necessario pagare i costi della segreteria che provvederà a inoltrare la richiesta e accompagnare il tutto con una marca da bollo. Nei 20 giorni successivi alla richiesta , si accerterà la regolarità di quanto dichiarato, ossia l’errore nell’aver levato il protesto e l’esatto adempimento del pagamento. Se tutto risulta regolare si procederà ad accogliere l’istanza e alla cancellazione. Entro cinque giorni il protesto risulterà come mai esistito.

Protestato soggetto a revoca di sistema

Come accade con tutti gli altri tipi di protesto, per qualsiasi motivazione esso sia stato levato, si incorre nella revoca di sistema. Questo vuol dire che dopo aver subito il protesto non si potranno più firmare assegni fino a che il protesto è posto in essere.