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Protestati e pignoramento macchinari aziendali

Protestati e pignoramento macchinari aziendali

Come pochi sanno, nel 2013 c’è stato un grosso cambiamento per quanto riguarda le evoluzioni di protesti sulle aziende che ha portato ad un’impignorabilità di macchinari, attrezzature e tutti quei beni strumentali che servono all’azienda per la propria vita produttiva. Questa agevolazione ovviamente ha delle soglie sopra e sotto le quali sussistono determinate condizioni. In pratica, nel momento in cui si verifica un debito tributario da parte di un’azienda che opera nel territorio italiano, l’Agenzia della Riscossione non avrà alcun potere di obbligare l’adempimento avvalendosi dei beni con cui l’azienda opera materialmente. La limitazione sta nel fatto che tali beni andranno a far parte dell’adempimento obbligato nei confronti dell’Erario, solo se i beni monetari non sono in grado di soddisfare il debito e comunque mai al di sopra di un quinto del loro valore. Tutto questo è stato fatto per far si che nonostante il debito, l’imprenditore riesca a sanare pur continuando la propria produttività e senza gravare sui propri clienti e sui propri dipendenti.

Quali sono effettivamente i beni strumentali?

Quali sono i beni strumentali destinati all’esercizio d’impresa? Come esplicitamente enunciato dal codice civile, “l’azienda è il complesso di beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”. Quindi è proprio l’azienda a decretare quali sono i beni strumentali e quali altri invece vanno a far parte di una categoria definita attività economica. Tra i beni strumentali materiali o immateriali quindi possiamo trovare:

  • mobili: impianti, materie prime, attrezzature, macchinari ecc.
  • immobili: edifici o locali o strutture dove si svolge effettivamente l’attività.
  • segni identificativi dell’azienda (ditta, insegna, marchio).
  • opere d’ingegno o invenzioni, soggette al diritto d’autore e di inventore.
  • contratti che hanno come fine quello dell’esercizio di lavoro, fornitura, agenzia.
  • crediti e debiti verso clienti o fornitori, ma anche verso banche, lavoratori subordinati, fisco.

Beni strumentali inclusi e soglie di impignorabilità

I beni che entrano a far parte di questa tutela per l’imprenditore o il professionista , non sono solo macchinari o attrezzature in genere ma anche immobili di proprietà dove oltre all’abitazione e quindi alla propria residenza, un professionista abbia stabilito nella stessa struttura anche la sede dei suoi affari, come ad esempio uno studio o un ufficio. Il limite entro il quale è considerata valida la condizione di impignorabilità riguarda il debito tributario sopra i 120 mila euro, infatti se l’importo preso in causa è inferiore decade questa grande agevolazione. Bisogna prestare attenzione però al fatto che questo non accade se stiamo parlando di privati, infatti ci si può appellare alla non pignorabilità a seguito di un protesto solo ed esclusivamente si parla di imprese o aziende. Ciò accade proprio per salvaguardare la sopravvivenza di un’azienda che evade fiscalmente solo per la propria sopravvivenza, magari dopo un’attenta valutazione e una decisione volontaria di procedere in questo modo non potendosi avvalere di altro. Ovvio è che salta all’occhio come questo provvedimento vada in aiuto solo delle grandi imprese in quanto la cifra sopra la quale scatta l’agevolazione è davvero alta e le piccole e medie imprese verranno protestate e pignorate senza alcun tipo di salvaguardia.

Tra le novità la rateizzazione del debito

La novità sta nel fatto, come possiamo leggere nel titolo , che esiste la possibilità di rateizzare il debito tributario che aggiunge un’agevolazione all’agevolazione. Chi ha maturato un debito tanto alto infatti, sicuramente non si trova in una situazione economica troppo tranquilla. Tali rate potranno essere anche di numero uguale a 120 ma per far si che venga stipulato un accordo del genere dovrà essere esaminato il caso direttamente dall’Agenzia di Riscossione.