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Protesto illegittimo: che cos’è, come funziona e come tutelarsi

protesto illegittimo

L’instabilità dell’economia moderna negli ultimi anni ha portato spesso le aziende e i singoli soggetti a vivere una serie di difficoltà economiche non previste.

Come diretta conseguenza, vi è stato un aumento esponenziale di casi in cui un debitore si trova a non riuscire a far fronte al suo credito.

La parola protesto, che prima era una realtà poco utilizzata, è ormai una condizione in cui ci si può trovare sempre più spesso, sia in maniera volontaria che per errore.

Grazie a Conto Protestati Service sarà possibile comprendere che cos’è un protesto illegittimo, come funziona e ottenere il risarcimento degli eventuali danni.

Che cos’è un protesto illegittimo

Ma che cos’è un protesto illegittimo? Come si evince dalla terminologia si combinano due termini ben precisi: da un lato abbiamo il concetto del protesto ovvero un atto pubblico, e dall’altro una particolare condizione in cui questo documento è stato emesso.

Quindi si parlerà di protesto illegittimo nell’eventualità in cui verrà eseguito fuori dai casi consentiti dalla legge o nella situazione in cui non vengano rispettate le norme previste.

L’illegittimità o l’errore sono strettamente connessi a un vizio di merito oppure di forma. In ambedue i casi quindi avremo un atto pubblico che ha determinato una serie di conseguenze negative nei confronti di un individuo, ma alla base dello stesso vi è una motivazione o una condizione non valida.

Come funziona

I soggetti che intervengono nel caso di un protesto illegittimo sono: colui che ha agito con il protesto, l’ufficiale giudiziario o il notaio che ha consegnato l’atto e infine il soggetto interessato.

Quest’ultimo è colui che in maniera erronea ha subito le conseguenze dirette dell’atto. Il protesto è per certi aspetti una forma di tutela per il creditore.

Infatti si considera la situazione in cui un titolo di credito, come per esempio un assegno, non viene pagato in base ai termini stabiliti.

Il mancato rispetto dell’ambito contrattuale permette al creditore di chiedere il protesto con il quale un pubblico ufficiale o un notaio, attesta il mancato pagamento del titolo di credito comunicandolo al debitore.

L’azione con la quale si agisce con il protesto nei confronti di un individuo, viene definita con il termine levata del protesto. Questa deve essere effettuata entro dei termini precisi stabiliti in base alla tipologia di titolo su cui si applica l’azione di protesto.

La forma di un protesto

In base alla legge 349/1973 nel protesto deve essere indicati una serie di dati ben precisi che sono obbligatorio al fine di rendere l’atto valido e legittimo.

In primo luogo la data, comprensiva di giorno mese e anno in cui è stata fatta la richiesta del pagamento.

Inoltre deve essere specificato il soggetto che ha richiesto l’istanza di protesto, il luogo in cui è stato effettuato e le eventuali informazioni collegate. Si richiede anche l’oggetto del pagamento del titolo.

Infine si dovrà indicare il destinatario del protesto, specificando tutti i suoi dati, compreso il nome, data di nascita e domicilio.

Come tutelarsi da un protesto illegittimo

Nel momento in cui si è ricevuto un protesto illegittimo, si potrà agire in maniera tempestiva al fine di poter chiedere la cancellazione:

  • Illegittimità per vizi di forma: se l’illegittimità riguarda dei vizi di forma dell’atto stesso, l’interessato dovrà rivolgersi direttamente alla Camera di Commercio della Provincia di riferimento in cui è stato levato il protesto, con una richiesta di cancellazione. La domanda dovrà quindi prevedere l’indicazione dei vizi specifici che hanno reso illegittimo l’atto. In base alla legge 77 del 1995, una volta accettata la domanda, verrà effettuata la cancellazione del nominativo dal Registro Protesti;
  • Illegittimità per merito: i vizi di merito di un protesto prevedono invece una tipologia di azione differente. In questo particolare caso, l’azione di richiesta di cancellazione del protesto deve essere effettuata con istanza all’autorità giudiziaria. Sarà necessario specificare le ragioni che sono alla base della sua irregolarità. Nel caso viene espresso parere favorevole dal giudice, verrà richiesta cancellazione dell’atto illegittimo.

Il riconoscimento dei danni è possibile?

Ma quali sono le conseguenze negative di un protesto?

Una volta che il pubblico ufficiale ha notificato l’atto, dovrà segnalare il nome del debitore alla Camera di Commercio di riferimento, con l’iscrizione del nominativo all’interno del Registro dei Protesti.

L’elenco dei protestatati può essere visionabile da qualunque persona sia interessata ad accertarsi dell’affidabilità economica di ogni soggetto. Inoltre verrà effettuata segnalazione alla Centrale Rischi Interbancaria con l’identificazione del protestato come cattivo pagatore.

I danni al protestato

Le rispettive segnalazioni portano a delle conseguenze molto gravi sia all’attività economica che a quella della reputazione di un singolo individuo o di una società.

Infatti in conseguenza di un protesto, si potrà avere anche un’azione di pignoramento dei beni da parte del creditore anche se illegittimo.

Inoltre sarà quasi impossibile riuscire ad ottenere un finanziamento per la propria attività, oppure aprire un nuovo conto corrente. In alcuni casi, anche se si hanno conti attivi e movimentazioni ampie, le banche possono chiedere la chiusura di un conto, causa il protesto, oppure l’estinzione anticipata di un finanziamento.

Il sistema bancario si fonda sulla fiducia e come tale se si viene identificati come soggetti che non la rispettano, anche se per un errore, si subiranno le relative conseguenze.

Quali sono le modalità e la convenienza di un risarcimento danni

La cancellazione del protesto per illegittimità di vizio o di forma è una cosa che avviene con una tempistica abbastanza lunga contribuendo a un aumento delle conseguenze e dei danni.

Una volta ottenuta la cancellazione, sarà possibile agire contro il soggetto che ha richiesto il protesto per un risarcimento dei danni. Il problema però è poter quantizzare quello che può essere l’effettiva difficoltà che si è prodotta a un’azienda e a un singolo cittadino dall’illegittimità del protesto.

Su questo aspetto si è molto discusso negli ultimi anni. In aiuto ci viene la sentenza della corte di Cassazione n. 7661/2015, con la quale si è stabilito che il soggetto che ha subito il protesto illegittimo deve dare prova dell’avvenuta lesione della sua reputazione e dal punto di vista economico.

Non basta quindi l’ipotetico danno che si potrebbe essere generato, ma la dimostrazione concreta che esso è realmente avvenuto.

Conviene effettuare la richiesta di risarcimento?

Alla domanda se conviene agire legalmente al fine di avere un risarcimento del danno sia patrimoniale che non, si può rispondere considerando i singoli aspetti che sono collegati al danno stesso.

Nel caso in cui questo sia facilmente quantizzabile, allora potrebbe essere utile agire. Inoltre si dovrà dimostrare l’esistenza di un pregiudizio nei propri confronti, in base al quale è stata compiuta un’azione illegittima.

Nella situazione in cui tali condizioni non sono facilmente verificabili, allora sarebbe il caso di considerare la spesa aggiuntiva a cui si dovrà andare incontro che si aggiunge al danno economico che si è avuto.

Conclusioni e considerazioni finali

Il protesto illegittimo è una realtà che ha posto seri dubbi sull’azione stessa del protesto e non deve essere risolta il prima possibile.

L’azione non è irreversibile, ma i lunghi tempi per la cancellazione e le conseguenze da esso derivate, possono portare alla necessità di trovare soluzioni importanti al fine di continuare la propria vita bancaria.

Grazie a Conto Protestati Service, avrete la possibilità di aprire un conto anche nel caso in cui avete subito un protesto illegittimo, potendo ritornare a una vita economica ordinaria.