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Conti correnti non aggredibili dall’Agenzia delle Entrate: come individuarli e attivarli

Negli ultimi anni, sono stati introdotti diversi provvedimenti, ancora più stringenti, per contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale. Ad esempio, abbiamo assistito alla soppressione di Equitalia, la società che si occupava della riscossione dei tributi su tutto il territorio nazionale, a favore della nascita dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, che detiene poteri ancora più incisivi in questo ambito. 

Questi cambiamenti hanno portato a un’intensificazione delle attività di recupero crediti nel nostro paese (in base agli obiettivi del PNRR) per ridurre la tendenza all’evasione fiscale. Questa intensificazione è collegata, infatti, anche al fatto che l’Agenzia delle Entrate – Riscossione può procedere al pignoramento diretto dei conti correnti bancari dei propri debitori, senza prima dover richiedere l’autorizzazione al giudice, come avviene nel caso dei creditori privati.

Se ti trovi in una situazione finanziaria complessa, con caselle esattoriali non pagate, un protesto o una segnalazione al CRIF e il timore costante di un pignoramento da parte del Fisco, è fondamentale che tu conosca le opzioni disponibili per proteggere i tuoi risparmi e le alternative possibili per ristabilire la tua stabilità finanziaria. 

In questo articolo, esploreremo nel dettaglio diverse tipologie di conti correnti con un focus sui conti correnti impignorabili e i limiti al pignoramento da parte dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Infine, ti parleremo delle soluzioni più efficaci per l’apertura di un conto corrente dedicato a chi attraversa delle difficoltà finanziarie.

Cos’è il pignoramento del conto corrente?

Prima di parlare di conti correnti non pignorabili, è importante definire cosa si intenda per pignoramento del conto corrente. Si tratta di una vera e propria procedura legale attraverso cui il creditore mira al recupero dei propri crediti non restituiti dal debitore entro i termini stabiliti.

Nello specifico, il pignoramento del conto corrente rientra nella categoria del pignoramento verso terzi poiché prevede il blocco delle somme di denaro che il debitore detiene presso la propria banca e che non sono, quindi, di sua diretta proprietà. Difatti, il pignoramento del conto corrente viene notificato anche alla banca presso cui il conto è stato aperto: è la banca che dovrà procedere concretamente al blocco dei fondi in esso presenti. 

In genere, per richiedere il pignoramento il creditore deve rivolgersi al tribunale, presentando al giudice un titolo esecutivo. Spetta al giudice autorizzare il pignoramento e stabilire che la banca proceda al blocco delle somme presenti sul conto del debitore.

Ma, come anticipato, nel caso di debiti fiscali le cose sono ben diverse. L’Agenzia delle Entrate – Riscossione ha infatti il potere di accedere direttamente alle banche dati e, dunque, può inviare alla banca l’atto di pignoramento in maniera autonoma, senza dover prima passare da un tribunale.

Questo cosa comporta? Sicuramente, dal punto di vista fiscale, vengono accelerati i tempi di riscossione dei debiti. Ma per il malcapitato debitore ciò significa avere a disposizione meno tempo per reagire e rimediare.

Se ti trovi in una situazione simile, non lasciarti prendere dal panico: nel paragrafo successivo ti parliamo di conti non pignorabili e limiti al pignoramento da parte del Fisco. 

Cosa sono i conti correnti non pignorabili dall’Agenzia delle Entrate?

Quando parliamo di conti correnti impignorabili, ci riferiamo a dei conti che, in base alla nuova legge sul pignoramento del conto corrente, non possono essere raggiunti da questa procedura legale. Un conto corrente non pignorabile è un conto che, per specifiche disposizioni di legge, offre una protezione parziale o totale contro le azioni esecutive dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione o di qualsiasi altro creditore.

In Italia, infatti, la legge stabilisce che alcune somme accreditate sul conto corrente siano impignorabili per specifici motivi di tutela nei confronti del cittadino. Inoltre, sono previsti anche dei limiti al pignoramento che hanno lo scopo di garantire al debitore un minimo vitale per la propria sussistenza. Tra questi, vi sono anche dei limiti al pignoramento conto corrente Agenzia delle Entrate.
Ma vediamo nello specifico quali sono i conti che non possono essere attaccati dai creditori, secondo quanto stabilito dalla legge. Si tratta di conti correnti su cui vengono versate esclusivamente somme di denaro provenienti da: 

  • Pensioni di invalidità
  • Assegni di accompagnamento
  • Erogazioni a persone al di sotto della soglia di povertà o disoccupate (Naspi)
  • Polizze vita

Nel caso di conti correnti su cui vengono versati stipendio o pensione, invece, quali sono le somme che non possono essere oggetto di pignoramento se il creditore è l’Agenzia delle Entrate? 

Secondo la normativa a riguardo, al momento del pignoramento possono essere prelevate solo le somme che eccedono il triplo dell’assegno sociale, pari a 1.616,07€ nel 2025. Per quanto riguarda le somme versate successivamente a titolo di stipendio o pensione, valgono i seguenti limiti al pignoramento:

  • 1/10 delle somme sotto i 2.500 euro
  • 1/7 delle somme tra i 2.500 e i 5.000 euro 
  • 1/5 delle somme oltre i 5.000 euro 

Se ti stai chiedendo “Con il conto corrente pignorato posso prelevare”?, la risposta è sì. È possibile prelevare e utilizzare senza problemi le somme non pignorate presenti sul conto.

Tipologie di conti correnti e la loro vulnerabilità al pignoramento

Come avrai potuto notare, non tutti i conti correnti offrono lo stesso livello di protezione contro il pignoramento. Per aiutarti ad avere una panoramica più chiara e ben definita, ti proponiamo di seguito un elenco delle diverse tipologie di conti correnti in relazione alla provenienza delle somme che vengono versate al loro interno.

  • Conti correnti ordinari: si tratta di conti completamente pignorabili, a eccezione delle somme impignorabili per legge al fine di garantire il minimo vitale (come abbiamo visto nel precedente paragrafo).
  • Conti correnti con accredito esclusivo di pensioni di invalidità, polizze vita, assegni di accompagnamento: questa tipologia di conti correnti offre una protezione completa dal pignoramento.
  • Conti correnti cointestati: in caso di pignoramento di questa tipologia di conto, potranno essere bloccate solo le somme appartenenti al debitore (di solito il 50%). Il resto è generalmente impignorabile.
  • Conti correnti su cui viene versato il TFR: se il conto viene pignorato prima dell’accredito del TFR, quest’ultimo, una volta versato, sarà pignorabile solo fino a un quinto. Se il TFR è già stato accreditato al momento del pignoramento, il blocco riguarderà solo la parte eccedente il triplo dell’assegno sociale.

È importante sottolineare che, nel caso di pignoramento da parte dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, il conto corrente viene bloccato per due mesi, in attesa che il debitore provveda al pagamento del proprio debito. Se il saldo non avviene entro questo termine, l’Agenzia preleva le somme che le sono dovute. 

Per ottenere lo sblocco conto corrente pignorato dall’Agenzia delle Entrate è consigliabile richiedere il pagamento rateale e, non appena verrà saldata la prima rata del debito, il conto potrà essere sbloccato.

Conti correnti esteri: vantaggi e rischi nel contesto del pignoramento

Spesso, aprire un conto corrente all’estero viene considerata la soluzione più immediata ed efficace per proteggere i propri risparmi. Il fatto è che molti credono ancora, erroneamente, che i conti correnti esteri siano impignorabili e che difficilmente possano essere raggiunti dal Fisco.

In realtà, la normativa sul monitoraggio fiscale prevede che tutti i conti correnti, inclusi quelli esteri, siano obbligatoriamente dichiarati al Fisco proprio per combattere l’evasione fiscale. 

Se stai valutando l’apertura di un conto estero, ti consigliamo di analizzare e pesare con attenzioni i vantaggi e i rischi legati a questa tipologia di conto. 

Vantaggi:

  • Maggiore privacy: alcuni paesi offrono un livello di riservatezza bancaria più elevato.
  • Diversificazione: avere fondi in diverse giurisdizioni può ridurre il rischio complessivo legato all’instabilità politica ed economica del nostro paese e alla variabilità del cambio della valuta nazionale.

Rischi:

  • Trattati internazionali: l’Italia ha accordi con molti paesi UE ed extra UE per lo scambio di informazioni fiscali. Questi accordi consentono dunque al Fisco di ricevere segnalazioni su eventuali conti esteri non dichiarati.  
  • Obblighi fiscali: la mancata dichiarazione di un conto corrente detenuto all’estero comporta delle sanzioni amministrative che vanno dal 5% fino al 30% delle somme non dichiarate, a seconda dei casi.

Soluzioni per protestati: come aprire un conto corrente dedicato

Il contesto in cui viviamo è purtroppo caratterizzato da una certa instabilità economica e questo influenza profondamente l’equilibrio finanziario di tutti noi. Sempre più persone nel nostro paese si trovano a dover affrontare difficoltà finanziarie di varia natura e, purtroppo, i protesti e le segnalazioni presso le centrali rischi sono più frequenti di quanto si possa pensare. 

Se ricevi un protesto o una segnalazione, ti sembra di vivere un incubo da cui è impossibile uscire, specie se si affaccia il rischio di un pignoramento al tuo conto corrente. In più, se provi a rivolgerti alle banche per richiedere l’apertura di un nuovo conto corrente, la risposta è sempre la stessa: un “no” secco.

E allora come fare per reagire e risollevarsi, quando la situazione ti sembra davvero critica? Esistono delle soluzioni valide e riprendere in mano le redini della propria vita è assolutamente possibile. 

Una delle soluzioni più efficaci è l’apertura di un conto corrente dedicato ai soggetti protestati e ai cattivi pagatori. Si tratta di un prodotto studiato appositamente per andare incontro alle esigenze di chi si trova in una situazione di disagio finanziario e ha necessità di riprendere le operazioni bancarie essenziali per ricostruire, a poco a poco, la propria reputazione creditizia. 

Questi conti correnti ad hoc permettono di tornare a effettuare bonifici, pagare le bollette, prelevare contanti e molto altro.  

I servizi di Conto Protestati Service per chi è segnalato come protestato

Noi di Conto Protestati Service ci avvaliamo di un team altamente specializzato nell’apertura di conti correnti dedicati a protestati e cattivi pagatori. Conosciamo bene le sfide e le difficoltà di chi vive queste particolari situazioni e offriamo delle valide soluzioni per rimettersi in carreggiata.

La passione per il nostro lavoro nasce dalla ferma convinzione che tutti debbano avere la possibilità di rialzarsi dopo un periodo di difficoltà e di ricominciare a vivere la propria vita e a condurre la propria attività in totale serenità. 

Il nostro lavoro si basa, innanzitutto, sull’ascolto delle esigenze dei nostri clienti: ascoltiamo la tua storia, analizziamo le tue necessità specifiche e ti restituiamo una soluzione che sia su misura per te e i tuoi obiettivi di ripresa. 

I nostri conti correnti ad hoc per privati e ditte individuali con protesti e segnalazioni vengono progettati con l’obiettivo di aiutarti a riprendere in mano la tua gestione finanziaria. Agiamo tempestivamente per permetterti di aprire il tuo conto corrente in tempi brevi e rimetterti in pista il prima possibile.

FAQ

Quale conto corrente non si può pignorare?

Non esiste un conto completamente impignorabile, ma alcune somme, come quella corrispondente al minimo vitale o una parte dello stipendio o della pensione, sono impignorabili per legge.

Come svuotare il conto corrente per evitare il pignoramento?

Non è consigliabile svuotare il conto per evitare il pignoramento, poiché potrebbe essere considerato un atto fraudolento.

Quale forma di risparmio non è pignorabile?

Alcune forme di risparmio, come i fondi pensione o le polizze vita, possono offrire una maggiore protezione, ma è importante valutare ogni caso specifico.
Ricordiamo che GF Financial Service si occupa dell’apertura di conti correnti che permettono sin da subito di incassare crediti e pagare fornitori, gestendo stipendi e pensioni per ristabilire immediatamente una normale operatività finanziaria. Inoltre, GF Financial Service offre un’analisi completa di merito creditizio, esaminando la posizione del cliente presso tutte le centrali rischi e fornendo un resoconto chiaro su ogni passo necessario per il ritorno alla regolarità finanziaria. Con strumenti e supporto adeguati, anche le situazioni più complesse possono essere risolte con successo.